La Fondazione “Montagna e Europa” è stata incaricata dalla Commissione europea di sviluppare un’azione di informazione e di sensibilizzazione sulle tematiche delle nuove politiche europee nell’ambito della revisione di medio termine della Pac. Al centro dell’attività e di uno specifico seminario di studio, i nuovi indirizzi delle politiche comunitarie in una prospettiva di valorizzazione della “multifunzionalità” del settore primario, dello spazio rurale e delle attitudini intersettoriali delle zone montane alpine.
Nell’arco alpino la gestione forestale e la gestione dei prati e dei pascoli sono attività particolarmente significative non tanto ai fini produttivi quanto piuttosto ai fini del mantenimento di un insieme di beni e servizi di elevato interesse pubblico (conservazione della biodiversità, fornitura di risorse idriche di elevata qualità, protezione e difesa del suolo, tutela di valori estetici e paesaggistici, funzione di fissazione del carbonio nella biomassa delle foreste, ecc.). Tali servizi sono strettamente dipendenti da una attenta gestione dei territori montani e delle risorse naturali che essi ospitano, e non adeguatamente retribuiti dal mercato. Nel rapporto, è formulata una proposta preliminare per un set di standard di buona gestione delle foreste, dei prati e dei pascoli per l’arco alpino italiano ed in particolare per la provincia di Belluno.
Valori, risorse, scenari di una regione alpina
L’Anno internazionale delle montagne ha dato alla Fondazione lo spunto di sviluppare una riflessione organica sulle politiche per le zone montane, partendo dall’esperienza veneta. Nel 1983 il Veneto, infatti, è stata la prima Regione in Italia ad adottare un provvedimento organico ed intersettoriale a favore dei territori montani: il “progetto montagna”. Attraverso molteplici angoli visuali il volume passa in rassegna un modello di sviluppo meritevole di essere conosciuto per le sue peculiari capacità di emergere valorizzando al massimo grado le proprie risorse (umane, economiche, ambientali e culturali), pur in un contesto competitivo particolarmente difficile. Arricchiscono il libro e le sue analisi – su un percorso che, pur con tratti comuni rispetto ad altre realtà montane, si distingue per originalità – una serie di proposte in materia di federalismo fiscale e le autorevoli testimonianze di Karol Wojtyla, Carlo Azeglio Ciampi e Romano Prodi, oltre alle interviste con due personaggi emblematici delle montagne: Mario Rigoni Stern e Reinhold Messner.
Riflessioni sull’etica della montagna e dell’ambiente
Questo volumetto raccoglie i testi di un ciclo di incontri promosso, in occasione dell’Anno Giubilare, che coincide con il suo decimo anno di attività, dalla Fondazione “Montagna e Europa” Arnaldo Colleselli, attorno a quella che si potrebbe chiamare la coscienza ecologica del nostro tempo. Un dialogo serrato, protagonisti esperti di chiara fama. Scenari e momenti di riflessione, teorica e pratica insieme, su un tema nevralgico e sempre più emergente: la responsabilità del futuro. Lo scopo dell’iniziativa, dal titolo volutamente impegnativo de “La salvazione del Creato”, è di valutare le interrelazioni fra ambiente naturale, contesto sociale e valori etici delle zone montane: una civiltà che sente di avere ancora molte cose da dire sul proscenio del Terzo Millennio. Completa il volumetto un testo di Giovanni Paolo II, di straordinaria suggestione.
Europa e montagna, ovvero la politica che non c’è. Alla vigilia del nuovo periodo di programmazione 2000-2006, rappresenta senz’altro un insuccesso il fatto che la montagna, intesa come uno dei nodi del sistema geo-politico comunitario, rimanga ancora una volta relegata nell’ambito del Regolamento sullo sviluppo rurale. Di qui la sua definizione esclusivamente quale zona caratterizzata “da una notevole limitazione delle possibilità di utilizzazione delle terre e da un notevole aumento del costo del lavoro”. Nulla di più, nonostante le raccomandazioni del Parlamento europeo. Ciò non toglie tuttavia che anche grazie al contributo venuto dal convegno internazionale “La montagna cerniera d’Europa” promosso dalla Fondazione “Montagna e Europa” Arnaldo Colleselli, con il quale è stato dato il via alle iniziative di Belluno Capitale delle Alpi 1999, siano stati raggiunti alcuni risultati. Se ne possono citare quattro: 1) nella trattativa conclusa al vertice di Berlino, i! governo italiano è riuscito a far ampliare al 2005 la fase transitoria di “fuoriuscita” dal sostegno comunitario delle zone già classificate 5b e non ammesse al nuovo obiettivo 2; 2) la riforma della politica agricola comune mira, più del passato, alla “promozione del potenziale endogeno” delle zone rurali e sarà applicata sull’intero territorio a prescindere dalla zonizzazione per obiettivi; 3) vengono potenziate le iniziative Interreg e Leader e si riafferma l’impegno ad “accelerare e semplificare” le procedure; 4) nella scelta dei Comuni da ammettere all’obiettivo 2 (sono 198 per 733 mila abitanti, di cui 96 per 217 mila abitanti ai piedi dei monti) la Regione Veneto ha deciso di rivolgere “particolare attenzione”, fra altri aspetti, alla “salvaguardia delle aree montane”. Ora, non resta che pensare alle azioni cui dare seguito, e gambe.
Una sfida per l’EUropa
Oltre il Duemila. Anzi fino al 2006. È questo l’orizzonte temporale a cui guarda l’unione Europea prossima ventura. Un’Europa che, raggiunta la moneta unica, è pronta ad allargarsi. Ma un’Europa obbligata anche a pensare a se stessa per rafforzare la propria coesione. In questo contesto quale “spazio” immaginare per le popolazioni e le attività economiche delle zone montane? Se l’Europa circoscrive il nostro destino comune di cittadini, fra i suoi “parametri” è azzardato sottolineare l’urgenza di un’organica strategia verso questi territori che non riflettono un’”espressione geografica” soltanto? Oppure, la montagna deve accontentarsi di rientrare nella nuova politica agricola comune e nelle misure per lo sviluppo integrato delle zone rurali che sono al centro dei negoziati in corso attorno ad “Agenda 2000”? Lungo la strada che porta al nuovo millennio è proprio impossibile incontrare altre più decisive cartine di tornasole utili a creare le condizioni per un effettivo autogoverno della montagna partendo dal riconoscimento e dalla valorizzazione delle sue specificità anche in ambito europeo? A simili ed altri interrogativi cerca di dare risposta questo volume, vero e proprio strumento di interpretazione del sistema montagna. La raccolta di saggi esce in occasione del decennale della scomparsa di Arnaldo Colleselli (1918-1988), deputato nazionale, parlamentare europeo e amministratore locale, alle cui innovative ed anticipatrici intuizioni le zone montane si sentono particolarmente legate anche perché a lui si deve la prima risoluzione per un’azione comunitaria specifica a sostegno delle aree montane approvata dall’Europarlamento nel dicembre 1983 e da cui poi scaturì il regolamento CEE n. 1401/86. Un approccio intersettoriale e integrato, un’attenzione particolare per le condizioni in grado di assicurare alle comunità che vivono in quota pari opportunità in termini di residenzialità e qualità della vita nel contesto di uno sviluppo economico “sostenibile” sono gli assi metodologici su cui poggia la sua attività di ricerca, principalmente rivolta agli aspetti istituzionali ed economici.
L’uso “plurimo” di una risorsa pubblica Atti del seminario di Pieve di Cadore – 2 giugno 1995
La Magnifica Comunità di Cadore è l’istituzione simbolo dell’unità di questa terra, fin dal XIV secolo. Cura ora, da un lato, la memoria storica di queste valli e, dall’altro, concorre alla promozione dello sviluppo del Cadore stimolando le scelte di comune interesse e cercando di valorizzare tutte le potenzialità locali. Salvaguardare le risorse ambientali del Cadore, che è il cuore delle Dolomiti, è in questo momento uno degli obiettivi più avvertiti dalla Magnifica. La Fondazione “Montagna e Europa” Arnaldo Colleselli, costituita nel dicembre 1990 e riconosciuta con delibera della Giunta regionale del Veneto 28 luglio 1992 n. 4377, si occupa di tutte le tematiche connesse con le più idonee politiche per le zone montane. Un approccio intersettoriale e integrato nonché l’impegno per la tutela attiva dell’ambiente — a cui tuttavia non può mancare la manutenzione da parte dell’uomo — sono i fra i temi della sua attività. La pubblicazione di questo volumetto di atti su un tema di importante rilevanza per la montagna dà conto dell’attualità dell’argomento e di una particolare sensibilità da parte dei due organismi co-promotori del seminario “L’uso multiplo delle risorse idriche e i problemi di adeguamento dei disciplinari di concessione di acque pubbliche”.
Il ruolo delle comunità frontaliere nella cooperazione alpina.
La provincia di Belluno e il Cadore in particolare hanno da tempo vivo interesse per i rapporti con le contermini regioni austriache. Quali direttrici, allora, coltivare per sviluppare concrete forme di collaborazione fra le comunità confinanti lungo l’arco alpino nord-orientale? L’accordo-quadro transfrontaliero e l’ingresso dell’Austria nell’Unione Europea schiudono nuove prospettive in tale direzione. Questo volume raccoglie gli atti del convegno “Italia e Austria: il ruolo delle comunità frontaliere nella cooperazione alpina” svoltosi a Pieve di Cadore, nel palazzo della Magnifica Comunità, l’8 maggio 1993. Hanno portato il loro contributo diplomatici dei due Paesi, rappresentanti delle istituzioni regionali e provinciali interessate, responsabili di organismi economici ed esperti. Ne è scaturito un ventaglio di considerazioni e di idee quanto mai aperto e ricco di stimoli. Die Provinz Belluno, und insbesondere Cadore, haben seit langem starkes Interesse für die Beziehungen mit den anliegenden österreichischen Ländern. Welche Leitlinien soll man also pflegen, um konkrete Formen der Zusammenarbeit zwischen den Grenzgemeinschaften im nordöstlichen Alpengebiet zu entwickeln? Das grenzüberschreitende Rahmenabkommen und der Beitritt Österreichs in die Europäische Gemeinschaft eröffnen neue Perspektiven in diese Richtung. Dieser Band enthält die Berichte der Tagung “Italien und Österreich: die Rolle der Grenzgemeinschaften in der alpinen Kooperation”, die am 8.Mai 1993 im Palast der Magnifica Comunità in Pieve di Cadore stattgefunden hat. Diplomatiker beider Staaten, Vertreter der Regionalinstitutionen, der Provinzen, der Wirtschaftsorganisationen und Experten haben ihren Beitrag gebracht. Daraus ist eine breite, offene und anregungsreiche Palette von Betrachtungen und Ideen entsprungen.
Rivista di cultura ed attualità della Provincia di Belluno Anno XVI – Numero 5 – Ottobre 1993
Materiali di discussione su scenari istituzionali, amministrativi, economici e turistici.
La Fondazione “Montagna e Europa” Arnaldo Colleselli, costituita nel dicembre 1990 e riconosciuta con delibera della Giunta regionale del Veneto 28 luglio 1992 n. 4377, ha raccolto in questo quaderno una serie di materiali, frutto della sua attività di ricerca, a vario titolo legati all’idea di Nord-Est. La parola Nord-Est evoca un contesto territoriale, economico, culturale e anche politico-istituzionale sotto molti aspetti in embrione, ma cruciale per il sistema montagna, le sue risorse e le sue specificità. Fa da sfondo a questa pubblicazione l’esigenza di non disperdere il patrimonio di testimonianze che Arnaldo Colleselli (1918-1988), parlamentare nazionale ed europeo, ha offerto a quanti hanno a cuore i problemi della montagna e sono sensibili alle prospettive che attorno ad essa si intrecciano. Il quaderno riporta la prolusione con la quale la Fondazione si presentò all’opinione pubblica bellunese; gli atti della tavola rotonda in margine alla pubblicazione del “Rapporto sul Nord-Est” a cura del Censis; nonché alcune osservazioni in ordine alla convenzione internazionale per le Alpi e il documento finale del convegno sul nuovo modello di difesa. I contributi qui pubblicati si propongono di stimolare l’attenzione per le aree montane in una chiave capace di valorizzare, innanzitutto, le capacità propositive della genti che vi abitano. Comunità ricche di valori e qualità, oggi più che mai “di frontiera” nella regione alpina.
Rivista di cultura ed attualità della Provincia di Belluno Anno XV – Numero 1 – Febbraio 1992
“Il ruolo delle truppe alpine nel nuovo modello di difesa”.