Un’agorà tematica sulle montagne europee e tre priorità: sono le proposte della nostra Fondazione per la Conferenza sul futuro dell’Europa, che comincia oggi a Strasburgo e durerà un anno per rinnovare, dal basso, l’Unione e le sue prospettive.
La prima priorità riguarda il rafforzamento della fisionomia comunitaria, e non intergovernativa, dell’Ue, se del caso con una scelta ristretta agli Stati membri effettivamente disponibili. A tal fine cruciale risulta la riforma dei Trattati. Oltre alla riscrittura del patto di stabilità e crescita (in questo momento sospeso), per legiferare meglio e far sentire l’Unione vicina ai cittadini, e ai loro bisogni, è improrogabile abolire il principio dell’unanimità previsto per i lavori del Consiglio europeo.
Il secondo tema concerne il disegno di armonizzazione fiscale fra gli Stati-membri e un percorso in grado di assicurare più “entrate proprie” al bilancio dell’Unione, che non si può più rinviare per avere un’Europa più forte, innanzitutto nel suo pilastro sociale.
Terzo, ma non ultimo, aspetto: una profonda e ineludibile semplificazione dell’organizzazione comunitaria: costi di struttura, più efficace gestione delle procedure burocratiche, velocizzazione dei processi decisionali.
In questo senso abbiamo pubblicato un Appello all’opinione pubblica e scritto al presidente del Parlamento europeo, Davide Sassoli, nella sua veste di co-presidente della Conferenza (il cui acronimo è CoFoE).